Fondazione Patrimonio Ca’ Granda e Podcastory annunciano il lancio del nuovo podcast “Ti lascio un tesoro”, la storia del patrimonio agroambientale pubblico più grande d’Italia raccontata dagli stessi benefattori che lo hanno donato alla Ca’ Granda, l’attuale ospedale Policlinico di Milano.
I terreni e le cascine donate hanno da sempre contribuito in modo significativo al sostegno economico dell’ospedale e quindi alla realizzazione della sua missione di cura e assistenza ai malati.
Queste donazioni hanno così permesso alla Ca’ Granda di diventare uno dei più grandi e importanti ospedali d’Europa, con una base economica solida e autosufficiente. Questo patrimonio è stato affidato dal Policlinico alla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, sempre con la stessa missione di sostenere l’ospedale.
Tratta dal libro “Ti lascio un tesoro” di Annalisa Teggi, la nuova serie podcast si sviluppa in 12 episodi, ciascuno dedicato a un benefattore: papi, imperatori, nobili e imprenditori che si sono succeduti a partire dal 1456.
Nel primo episodio si parte da una data fondamentale, l’anno 1456, quando Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti diedero inizio alla storia della Ca’ Granda con una generosa donazione.
Negli episodi successivi si racconta di quando, nel 1534, con Roma scossa dallo scisma protestante, Alessandro Farnese, diventato Papa con il nome di Paolo III, fece una donazione alla Ca’ Granda per alleviare le sofferenze dei più bisognosi. E ancora, dei tanti altri grandi benefattori: da Paolo Da Cannobio, un letterato devoto alla cultura e alla pietà, che lasciò i suoi beni affinché diventassero cultura e speranza per un futuro migliore, a Papa Pio IV, che nel 1561 donò alla Ca’ Granda i terreni che erano dell’Abbazia di Morimondo, fino a Napoleone Bonaparte che nel 1797 donò l’Abbazia di Mirasole del 1200 con i suoi terreni a sud di Milano
La serie podcast celebra anche altri illustri donatori come Bianca Pagani, la contessa Margherita Lasso di Castiglia, il notaio Gian Giacomo Bovisio, Giulio Cesare Secco d’Aragona, Giulio Cesare Pessina e Giovanni Battista Pecchio, tutti benefattori le cui donazioni hanno contribuito a costruire e preservare questo patrimonio unico dalla gloriosa storia.
“Ti lascio un tesoro” non è solo un viaggio nel passato, ma un tributo a coloro che hanno creduto nel valore della solidarietà e della cura collettiva, lasciando un’eredità che continua ancora oggi a generare risorse per il bene di tutti.
La serie della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, è stata realizzata, grazie al contributo di BCC Milano, dall’audio-enabler Podcastory ed è disponibile dal 9 settembre 2024 sulla loro app e su tutte le principali piattaforme podcasting.
Questo il calendario di pubblicazione delle puntate, tutti i lunedì con cadenza bisettimanale dal 9 settembre 2024 al 24 febbraio 2025:
9 settembre – EP1 – Una grande casa per Milano – Francesco Sforza
24 settembre – EP2 – A servizio degli ultimi – Papa Paolo III
7 ottobre – EP 3 – La scuola cura l’anima – Paolo da Cannobio
21 ottobre – EP 4 – Un’abbazia ricca di speranza – Papa Pio IV
4 novembre – EP 5 – Una mente d’acciaio in un corpo fragile – Bianca Pagani
18 novembre – EP 6 – Il ventre vuoto – Margherita Lasso di Castiglia
2 dicembre – EP 7 – Le macchie di un notaio – Gian Giacomo Bovisio
16 dicembre – EP 8 – Ricucire i rapporti – Cugini Balconi
13 gennaio – EP 9 – Il figlio mai nato – Giulio Cesare Secco d’Aragona
27 gennaio – EP 10 – Tutto al suo posto – Giulio Cesare Pessina
10 febbraio – EP 11 – Un buon amico – Giovanni Battista Pecchio
24 febbraio – EP 12 – Poche parole cambiano tutto – Napoleone Bonaparte
Siamo felici di mettere a disposizione i dati del più grande patrimonio agroambientale pubblico d’Italia per valorizzare il ruolo delle attività agricole lombarde nello stoccaggio del carbonio nei suoli per un futuro più sostenibile.
I vasti e avanzati dataset con le analisi che abbiamo raccolto negli anni sui terreni della Ca’ Granda verranno infatti utilizzati dai ricercatori di 4 Università italiane per analizzare la relazione tra uso del suolo in agricoltura e cambiamenti climatici, contribuendo concretamente alla ricerca e applicazione di soluzioni innovative per affrontare sfide ambientali cruciali nel settore agricolo e creare nuove opportunità per lo sviluppo del carbon farming.
Grazie alla partnership con Fondazione Cariplo, che ha promosso il bando “Data Science for Climate and Agriculture“, i ricercatori potranno studiare temi innovativi e promettenti come l’analisi delle relazioni tra suolo, clima e pratiche agronomiche, l’adozione di pratiche e strategie di carbon farming, la creazione di strumenti predittivi per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Questi i 4 progetti che sono stati selezionati:
AI-GROUNDS – Politecnico di Milano in collaborazione con CREA
Obiettivo: Analizzare le relazioni tra caratteristiche del suolo, dati climatologici e pratiche agronomiche.
Sviluppo: Creazione di un sistema di supporto decisionale basato sull’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione del carbonio organico nel suolo.
DS-CHANGES – Università di Brescia con Fondazione ENI Enrico Mattei e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Obiettivo: Valutare i fattori chiave per l’adozione delle pratiche di carbon farming in Lombardia.
Sviluppo: Utilizzo di modelli ad agenti per analizzare e progettare politiche di promozione del carbon farming.
DATA – Università di Brescia
Obiettivo: Creazione di strumenti avanzati per la gestione delle informazioni e implementazione delle strategie di carbon farming.
Sviluppo: Guida all’adozione di pratiche efficaci ed efficienti di carbon farming e sensibilizzazione degli attori coinvolti.
DaSACaF – Università degli Studi di Milano
Obiettivo: Creazione di uno strumento predittivo per valutare il potenziale di mitigazione delle pratiche agricole.
Sviluppo: Formulazione di politiche e strategie efficaci per contrastare i cambiamenti climatici.
Congratulazioni ai vincitori e i migliori auguri di buon lavoro per un futuro in cui agricoltura e ambiente camminino insieme.
L’estate si avvicina ed è arrivato il momento tanto atteso dello spettacolo delle lucciole!
Nel weekend del 7-9 giugno l’Oasi Ca’ Granda propone 6 escursioni notturne per osservare questi straordinari insetti da vicino e vivere l’emozione di un incontro che ha qualcosa di magico!
Comunicando tramite segnali luminosi, le lucciole hanno bisogno di luoghi bui e isolati, di ambienti naturali e di campagne: per questo motivo si possono ammirare solo allontanandosi dalle città, nei campi, sulle sponde di ruscelli, lungo i canali d’acqua e nel profondo di boschi silenziosi.
Nell’Oasi Ca’ Granda questi ambienti esistono ancora e con loro le lucciole!
Quando cala il sole, all’imbrunire, ci si mette in cammino tra le cascine della Valle del Ticino e lungo il Naviglio di Bereguardo.
Ci si inoltra tra i campi coltivati e si raggiungono le aree più boscose, in un paesaggio suggestivo e nuovo perché la luce e i colori del giorno lasciano spazio ai profumi e ai suoni della notte.
La meta è l’incontro surreale con una miriade piccole luci vaganti!
Questi insetti comunicano tra loro grazie alla bioluminescenza e la loro danza nella notte è davvero incantevole.
Ma le lucciole sono anche degli importanti bioindicatori della salute dell’ambiente: la loro presenza indica un buono stato dell’ambiente e infatti, purtroppo, negli ultimi anni il loro numero è diminuito drammaticamente e incontrarle è sempre più difficile.
Nell’Oasi Ca’ Granda ci si può ancora immergere nella natura e provare l’esperienza unica di “muoversi” tra le lucciole, ma l’avventura non finisce qui: si possono fare anche tanti altri incontri insoliti con gli animali notturni come volpi, gufi, ricci e, se si è fortunati, un tasso!
L’impegno della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda verso la promozione della sostenibilità integrale è un aspetto centrale della sua attività.
Da qui, la scelta di sottoporci a una valutazione ESG indipendente, scegliendo il sistema NeXt Index® ESG: primo marchio ESG in Italia a essere certificato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, accreditato e utilizzato da più di 50 organizzazioni nazionali.
Il nostro impegno nella sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una pratica quotidiana che si riflette in azioni concrete in campo ambientale, sociale e della governance.
Gestiamo il più grande patrimonio agroambientale pubblico d’Italia, un autentico polmone verde da 85 milioni di m2. Un capitale prezioso che proteggiamo e incrementiamo costantemente con progetti di rigenerazione naturalistica.
Particolare attenzione è riservata alla qualità dei suoli, che misuriamo e monitoriamo per garantirne la fertilità nel tempo, dove si trovano stoccate 1,5 milioni di tonnellate di CO2 , pari a una foresta di 850.000 alberi alti 25 metri.
I risultati di questo impegno sono direttamente sperimentabili “con gusto” con i prodotti Ca’ Granda: Riso Carnaroli, Latte Bio e Yogurt Bio.
Il nostro impegno ambientale si estende alla formazione ed educazione con l’Accademia Ca’ Granda, che propone corsi gratuiti per un’agricoltura sostenibile, e il programma Ca’ Granda 4 Kids, che offre esperienze didattiche in aula e in campo a giovani della scuola primaria e di 1° grado.
La sensibilizzazione al rispetto dell’ecosistema passa anche attraverso le numerose comunicazioni sui canali web e social.
La nostra attenzione è rivolta anche a mitigare l’impatto diretto della nostra attività, a partire dalla riduzione dei consumi di carta e toner, attraverso la digitalizzazione dei processi, e dei consumi energetici, attraverso l’efficientamento energetico degli uffici.
La sostenibilità integrale non può prescindere dall’impegno alla dimensione sociale, a partire dal benessere dei lavoratori, favorendo l’autonomia creativa, la formazione continua, l’equità remunerativa, il riconoscimento dei risultati e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Un risultato validato dalla certificazione Great Place To Work.
L’impegno sociale si estende anche all’esterno della Fondazione.
Ne sono un esempio la Rete Ecologica Ca’ Granda, un’alleanza con i più importanti enti lombardi di tutela ambientale, e il programma Oasi Ca’ Granda, che permette ai cittadini di vivere esperienze uniche nella natura delle nostre terre.
In termini di trasparenza, il sito web istituzionale ne è una concreata dimostrazione: la completezza delle informazioni e dei documenti disponibili garantiscono la possibilità di verificare la corrispondenza tra missione e risultati ottenuti.
L’impegno nel contrasto all’illegalità e alla corruzione è altissimo nella fase di procurement, con l’applicazione di rigorose misure preventive nella selezione dei fornitori, verificandone la regolarità contributiva in fase di pagamento e garantendone la tracciabilità. Il tutto pubblicato sul sito istituzionale.
La partecipazione e il coinvolgimento degli stakeholder avviene: internamente, attraverso la progettazione condivisa degli obiettivi e delle strategie con tutto il personale; esternamente, attraverso il dialogo costante con la comunità attraverso social media, newsletter, media tradizionali e con indagini di gradimento ai partecipanti delle diverse iniziative.
Il riconoscimento di Impresa Sostenibile con un rating ESG AA, grazie a un punteggio NeXt Index® ESG di 86,1 su 100, ci rende orgogliosi della strada fin qui fatta, ma al contempo indica la via verso nuove azioni da intraprendere per contribuire sempre più efficacemente agli obiettivi di sostenibilità del pianeta.
Siamo convinti dell’importanza di avvicinare il mondo della scuola ai temi dell’ambiente e della sostenibilità e della necessità di farlo con un approccio che valorizzi il “fare esperienza della natura”, quale metodologia migliore per far nascere e accrescere nelle giovani generazioni sensibilità e motivazione ad averne cura.
Il progetto della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, “Ca’ Granda 4KIDS“, propone alle scuole un viaggio dalla città alla campagna.
Non serve andare lontano perché appena fuori città esistono habitat preziosi per la biodiversità e per quei servizi ecosistemici indispensabili all’uomo come la produzione di cibo o la depurazione dell’acqua che la natura garantisce.
Vivere l’esperienza conta molto di più! Per questo si adotta un approccio che privilegia il contatto diretto con la natura e le attività pratiche per scoprirla e comprenderne il valore.
Il patrimonio agroambientale donato fin dal 1456 alla Ca’ Granda diventa luogo d’elezione per l’outdoor education: ricco dal punto di vista paesaggistico ed ecologico e in grado di offrire un contesto di apprendimento ideale.
Attività nell’orto (Foto: Stripes)
“Natura Sottosopra” è il progetto di educazione ambientale del 2024 che combina formazione degli insegnanti ad attività laboratoriali ed esperienze in campo per i bambini.
Sono coinvolte le classi della Scuola primaria La Zolla di Milano con visite alla fattoria didattica della Cascina Battivacco e attività all’aperto nell’Oasi Ca’ Granda, dove la natura resiste o ritorna, e dove conoscere la biodiversità del suolo, il valore ecologico degli agroecosistemi e le tantissime specie animali che ospitano.
Osservazione della piccola biodiversità nelle cascine della Ca’ Granda
I bambini e i loro insegnanti vengono seguiti da un team di educatori esperti nell’educazione ambientale e nel knowledge transfer e accompagnati nella riscoperta della varietà del paesaggio agrario, del rapporto con la terra e la natura.
L’obiettivo è quello di far nascere e rafforzare la relazione tra i bambini e l’ambiente che li circonda: un piccolo bosco o un’area umida, possono diventare scenari in cui vivere esperienze coinvolgenti, istruttive e divertenti.
Dalla “caccia” alla piccola biodiversità acquatica alla scoperta del lavoro nell’orto, ogni attività diventa fonte di apprendimento.
Esplorazione della natura alla Cascina Battivacco
Vivere esperienze piene di significato, come esplorare un ambiente con i compagni, incontrare gli agricoltori, osservare gli animali selvatici, arricchisce la conoscenza con unvissuto fatto anche di emozioni e accresce la consapevolezza delle problematiche che interessano il nostro territorio e delle soluzioni che si posso adottare, anche di quelle a portata di bambino!
Il Cda della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, presieduto da Marco Giachetti, ha approvato all’unanimità il Bilancio 2023, presentato dal Direttore generale, Achille Lanzarini, con un avanzo di esercizio di € 1.587.844, in crescita dell’8% sull’anno precedente.
Nella stessa seduta, il Cda ha deliberato un nuovo contributo record al Policlinico di Milano di € 1,5 milioni, in crescita del 25% rispetto all’anno precedente, garantendo nuove e sempre maggiori risorse ai progetti di ricerca scientifica, umanizzazione degli spazi di cura e tutela dei beni culturali promossi dall’Ospedale.
Nel corso dell’esercizio 2023, il precedente contributo di € 1,2 milioni è stato destinato dal Policlinico ai seguenti progetti:
Ricerca Scientifica (€ 970mila): progetto per la realizzazione di un nuovo complesso di laboratori interconnessi che opererà come unico Centro di Ricerca Biomedica Integrata (€ 630mila); ottimizzazione del Centro regionale per la diagnosi preimpianto (€ 340mila);
Umanizzazione delle Cure (€ 60mila): progetto di inclusività delle cure con l’impiego di interpreti della Lingua Italiana dei Segni (LIS) e mediatori culturali per assicurare un supporto completo e personalizzato alle future mamme non udenti e di altre etnie che non parlano italiano;
Tutela dei Beni Culturali (€ 170mila): completamento del restauro dell’Archivio Storico del Policlinico di Milano per far tornare al suo antico splendore il cosiddetto “Capitolo d’Estate”, costruito dall’arch. Richini nel 1637, uno dei più vasti ambienti ad uso civile della Milano del XVII secolo.
La funzione sociale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda non si esaurisce nei finanziamenti al Policlinico, ma si estende anche all’attività di valorizzazione del patrimonio, volta a garantire un uso sostenibile delle risorse naturali e la loro conservazione per le generazioni presenti e future, come previsto dalla Costituzione italiana.
Questo impegno nella sostenibilità integrale è stato certificato dalla valutazione indipendente NeXt Index® ESG che ha riconosciuto la Fondazione come Impresa Sostenibile, con un rating ESG AA, ottenuto grazie a un punteggio di 86,1 su 100. Tutti i risultati sono raccolti nel Bilancio di Sostenibilità.
Questi alcuni dei progetti di valorizzazione realizzati nell’esercizio 2023:
Qualità dei suoli: è stato completato il programma di campionamento e analisi della qualità dei suoli su una SAU (superficie agricola utilizzata) complessiva di oltre 55 milioni di m2. La CO2 stoccata nei terreni è stimata in 1.479.506 tonnellate, pari a quella assorbita da una foresta di 850mila alberi alti 25 metri;
Qualità della rete irrigua: è stata completata la georeferenziazione della rete irrigua e la posa di sensori di portata e di centraline meteo sulle bocche di derivazione irrigua dei Consorzi di bonifica, finalizzati a monitorare la disponibilità di acqua.
Accademia Ca’ Granda: terza edizione sold out del ciclo di corsi di formazione gratuiti per gli agricoltori lombardi, con un aumento del 23% dei partecipanti e un indice di gradimento del 92%;
Oasi Ca’ Granda: 78 eventi organizzati da 21 partner territoriali per offrire la possibilità di conoscere il patrimonio e la storia della Ca’ Granda, vivendo esperienze uniche nella natura, a cui hanno partecipato quasi 2.771 persone (in aumento del 48% rispetto al 2022); per ricevere il calendario degli eventi iscriviti alla newsletter.
Prodotti Ca’ Granda: la vendita di 592.897 confezioni di Riso Carnaroli, Latte e Yogurt BIO Ca’ Granda (in crescita del 9% sull’anno precedente) ha permesso a tutti i consumatori di sostenere il Policlinico, portando sulla propria tavola alimenti buoni e genuini, prodotti nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente;
Natura Ca’ Granda: è stato completato lo studio di progettazione di nuovi habitat per specie di libellule, anfibi e uccelli a rischio estinzione. Nel complesso sono stati individuati 27 interventi ad elevato impatto ambientale, tra frog pools, aree umide e riqualificazioni spondali.
Ca’ Granda 4 KIDS: programma didattico per portare la natura a scuola e la scuola in natura, promuovendo la responsabilità ambientale tra le giovani generazioni. Duecento studenti e 60 insegnanti di 17 classi delle scuole primarie e secondarie di I grado sono stati coinvolti in 130 ore di laboratorio e 14 uscite nelle terre della Ca’ Granda.
Accademia dei Georgofili: una pubblicazione scientifica a cura di professori universitari e studiosi dell’Accademia dei Georgofili sulle attività della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda l’ha descritta come un «modello che valorizza il bene terra e la sua destinazione agricola, conservandone la finalità produttiva, in linea con la più recente strategia europea sulla sostenibilità».
Una grande opera di valorizzazione descritta dai media come best practice nazionale e raccontata nel Bilancio Sociale 2023, approvato contestualmente al Bilancio d’Esercizio, per condividere con tutti gli stakeholder strategia, attività, organizzazione, obiettivi e risultati finanziari e sociali.
Una responsabilità assunta con professionalità e passione dalle persone della Fondazione che anche nel 2023, per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto la certificazioneGreat Place To Work® che riconosce le organizzazioni in cui il personale si sente rispettato, coeso e orgoglioso del proprio lavoro.
Il 4 marzo 2024 si è insediato il nuovo Cda della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, coincidente con quello dell’Ospedale Policlinico di Milano e presieduto dall’architetto Marco Giachetti, che ha confermato Achille Lanzarini nella carica di direttore generale.
I nuovi consiglieri sono: Roberto Comazzi, Marina Gerini, Fabio Mosca (in rappresentanza di Regione Lombardia), Alessandra Kustermann (in rappresentanza del Comune di Milano), Giuliano Rizzardini (in rappresentanza dell’Arcidiocesi di Milano), Roberto Tassone (in rappresentanza del Ministero della Salute).
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, guidata anche nello scorso mandato da Giachetti e Lanzarini, ha sviluppato un piano di risanamento che ha permesso la valorizzazione immobiliare, agricola, ambientale e sociale del più grande patrimonio rurale pubblico d’Italia: 8.500 ettari di terreni, 100 cascine, 4 chiese e un’abbazia donati fin dal 1456 al Policlinico.
Tale modello gestionale non è passato inosservato: a giugno 2023 è stato definito dall’Accademia dei Georgofili come «modello virtuoso» e un «esempio degno di grande ammirazione per l’Italia»; e, in un’inchiesta del Corriere della Sera sulla gestione dei patrimoni ospedalieri, Milena Gabanelli ha parlato della Fondazione come «modello di buona gestione».
I numeri del mandato 2019-2024 appena concluso riportano un utile netto complessivo di € 6,9 milioni, pari al 23% dei ricavi, che ha permesso di sostenere numerosi progetti del Policlinico nel campo della ricerca scientifica, dell’umanizzazione degli spazi ospedalieri e della tutela dei beni culturali. Inoltre, l’attività di alienazione degli immobili dismessi ha realizzato sempre a beneficio del Policlinico altri € 7 milioni.
L’attività di fundraising, tramite bandi e donazioni, ha permesso di raccogliere € 2 milioni investiti nel patrimonio in progetti di valorizzazione agricola, ambientale e sociale. Continua con successo la vendita dei prodotti a marchio Ca’ Granda: le confezioni vendute di Riso, Latte e Yogurt sono state complessivamente oltre 3 milioni.
Ambito immobiliare. La rinegoziazione dei contratti agrari ha incrementato del 47% gli affitti, portando il 71% della superficie a canone di mercato. Il risanamento delle cascine ha visto lavori per € 7 milioni a carico dei conduttori, salvando dal degrado il 74% delle cascine.
Ambito agroambientale. È stata completata l’analisi della qualità dei suoli di oltre 64 milioni di m2; realizzata la georeferenziazione della rete irrigua di 500 km con installazione di sensori di portata e centraline meteo; creati 160.000 m2 di nuovi habitat naturali; promossa l’Accademia Ca’ Granda con 26 corsi di alta formazione agli agricoltori lombardi. Ciò ha significativamente contribuito all’adattamento dei cambiamenti climatici e alla tutela della biodiversità.
Ambito sociale. Realizzazione dell’Oasi Ca’ Granda (207 eventi outdoor promossi da 20 partner con 2.700 partecipanti nell’ultimo anno); sviluppo del programma Ca’ Granda 4 Kids (con il coinvolgimento di 400 studenti in attività didattiche ambientali).
Risultati resi possibili grazie a uno staff competente e dedito alla causa della Fondazione, dove lavora con piena soddisfazione, come attestato dalla certificazione Great Place To Work.
Tutelare e valorizzare devono sempre costituire un unico obiettivo: tanto più quando si parla di un bene pubblico e di un ente senza scopo di lucro. Tale impegno continua a guidare i vertici e tutto lo staff della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.
“Ti lascio un tesoro” è un viaggio affascinante nel tempo, alla scoperta delle storie di uomini e donne che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della Ca’ Granda, l’attuale ospedale Policlinico di Milano.
L’Oasi Ca’ Granda si estende per 8.500 ettari dal Ticino all’Adda e rappresenta un autentico polmone verde. Incorniciate da aree protette e solcate da canali irrigui, le sue terre fertili producono da secoli beni preziosi per l’uomo e ospitano oltre cento cascine, un’abbazia risalente al 1200 e un monumento naturale.
È un tesoro di inestimabile valore e un baluardo contro il consumo di suolo che intorno avanza inesorabile.
È soprattutto un patrimonio vivo di cui Fondazione Patrimonio Ca’ Granda si è presa cura, preservandolo per le generazioni future, così da garantire nel tempo le risorse per i progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni storico-artistici promossi dal Policlinico.
Nelle pagine del libro, realizzato grazie al contributo di BCC Milano, troverete i racconti e i ritratti dei molti Benefattori che, con la loro generosità, hanno contribuito a creare l’Oasi Ca’ Granda: un patrimonio pubblico che, dal 1456, è al servizio del bene di tutti e, ancora oggi, contribuisce al benessere delle persone e della natura.
Fondazione Patrimonio Ca’ Granda annuncia la destinazione dell’ultimo finanziamento record per il progresso della ricerca scientifica, dell’umanizzazione delle cure e la tutela dei beni artistico-culturali del Policlinico di Milano, grazie alla gestione del più grande patrimonio agroambientale pubblico d’Italia, l’Oasi Ca’ Granda, affidatole dallo stesso Policlinico.
Dalla valorizzazione di questo immenso tesoro di agricoltura e natura, donato nei secoli alla Ca’ Granda fin dal 1456, il nuovo contributo da €1,2 milioni stanziato nel bilancio 2022 verrà impiegato per la realizzazione di progetti ad alto impatto per il futuro della scienza, dell’accoglienza ospedaliera e per restituire all’Italia un bene culturale di inestimabile valore.
Un nuovo polo di eccellenza per la ricerca scientifica in Italia
Il primo e più consistente finanziamento da circa €630.000 servirà a cofinanziare la realizzazione, negli spazi di via Pace, di una nuova area di laboratori di ricercadi livello internazionale. Questo progetto ambizioso prevede la creazione di core facilities centralizzate e l’adozione di tecnologie all’avanguardia per il progresso della medicina. Ulteriori €340.000 circaverranno impiegati per l’ottimizzazione del Centro di riferimento regionale per la diagnosi preimpianto nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita.
Sostegno all’inclusività delle cure
Il secondo finanziamento, di €60.000, verrà utilizzato per un innovativo progetto di inclusività delle cure per le donne in gravidanza. Questo intervento prevede l’impiego di interpreti della Lingua Italiana dei Segni (LIS), per assicurare un supporto completo e personalizzato alle future mamme non udenti, e mediatori culturali per quelle di altre etnie che non parlano italiano, per le quali sono stati realizzati anche documenti informativi nelle varie lingue. Un contributo che migliorerà l’assistenza grazie al superamento delle barriere linguistiche, promuovendo un ambiente ospedaliero più inclusivo delle esigenze di ogni paziente.
Un capolavoro del ‘600 tornerà al suo antico splendore
Altri €170.000 verranno impiegati per il completamento del restauro di un prezioso tesoro culturale di rilevanza nazionale: l’Archivio Storico del Policlinico di Milano, un capolavoro costruito dall’arch. Richini nel 1637. All’interno delle antiche sale capitolarisono custodite preziose testimonianze di 6 secoli di storia, tra cui l’Atto di fondazione della Ca’ Granda, come veniva affettuosamente chiamato l’Ospedale Maggiore di Milano, del 1456, oltre a centinaia di pergamene originali, alcune delle qualifirmate da personaggi illustri, tra cui Napoleone e Leopardi.
Quello che un tempo era conosciuto come Capitolo d’Estate, uno dei più vasti ambienti ad uso civile della Milano del XVII secolo, caratterizzato da una copertura a volta divisa in lunette, dipinta da Paolo Antonio de’ Maestri, detto Il Volpino, nel 1638, potrà così tornare al suo antico splendore. Questo finanziamento completerà i lavori nell’Archivio, avviati con il restauro del vestibolo grazie a un altro contributo di €230.000.
Grazie a questo finanziamento Fondazione Patrimonio Ca’ Granda continua a portare il suo contributo per il bene comune, favorendo il progresso della ricerca e dell’inclusività in ambito medico e restituendo un gioiello culturale all’Italia.
Un investimento che non dimenticandosi del passato, migliora il presente e illumina il futuro, mostrando come la vera ricchezza sia valorizzare e tutelare l’Oasi Ca’ Granda, il patrimonio agroambientale pubblico più grande d’Italia.
Bene che genera bene, fin dal 1456.
Foto: Adi Padda
Foto: Adi Padda
Foto: Aurora Borini
Inclusività delle cure - Foto: Pixabay
Archivio Storico Ca' Granda - foto: Sara Vavassori
Sede Fondazione Patrimonio Ca' Granda foto Sara Vavassori
La gestione responsabile del bene terra, come risorsa non rinnovabile fondamentale per la sopravvivenza degli esseri umani, è stato al centro della presentazione a Bookcity del volume scritto da tre autorevoli studiosi dell’Accademia dei Georgofili: “Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. Uno studio storico, giuridico, economico della valorizzazione del suo patrimonio” che illustra in modo scientifico la gestione virtuosa del patrimonio agroambientale più grande d’Italia, affidato alla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda dal Policlinico di Milano.
Durante l’incontro, moderato da Simone Molteni, Direttore Scientifico di LifeGate, è emerso come la Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, fedele al suo motto “Abbiate cura di ciò che vi è stato donato“, abbia finora dimostrato nei fatti come la valorizzazione del patrimonio pubblico donato nei secoli alla Ca’ Granda sia un modello di gestione win-win con esternalità positive per persone e ambiente.
Nella sua presentazione il prof. Nicola Lucifero, docente dell’Università di Firenze e curatore della parte giuridica del volume, ha evidenziato come la Fondazione metta in pratica sugli 8.500 ettari di terreni gestiti i dettami della Costituzione, l’unica al mondo che vincola la proprietà terriera a un uso sostenibile della terra a beneficio delle generazioni presenti e future.
Un esempio unico nel suo genere in grado di delineare nuove best practice di valorizzazione dei terreni agricoli per tutti gli enti pubblici, grazie a innovazioni intelligenti e collaborazioni istituzionali.
Francesco Paolo Tronca, già Prefetto di Milano e attuale Commissario straordinario del Pio Albergo Trivulzio, ha sottolineato come questa attività non solo preservi il patrimonio, ma generi benefici tangibili per l’intera comunità.
Il case study della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda potrebbe essere quindi un modello applicabile a più enti proprietari di vasti patrimoni agricoli.
Il direttore della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Umberto Bertolasi, ha sottolineato l’importanza dell’Accordo Collettivo raggiunto dalle organizzazioni professionali con la Fondazione, che garantisce attraverso la continuità contrattuale una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Grazie a un maggiore coinvolgimento gli agricoltori possono così diventare i veri custodi del patrimonio, grazie anche all’applicazione di nuove pratiche agricole.
Proprio sul fronte dell’innovazione Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo, ha messo in luce l’importanza dei corsi dell’Accademia Ca’ Granda organizzati dalla Fondazione Patrimonio per il terzo anno consecutivo: un progetto che rende accessibili a tutti gli agricoltori lombardi nuove strategie sostenibili, oggi sempre più necessarie in uno scenario di continuo cambiamento.
Alla base del modello di valorizzazione del più grande patrimonio agroambientale d’Italia ci sono la condivisione e la restituzione. Proprio per restituire alla natura quello che le è stato tolto, ha spiegato il direttore generale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, Achille Lanzarini, sono stati avviati i progetti di creazione e rinaturalizzazione di habitat e corridoi ecologici per dare una nuova casa ad animali e piante.
Ma questo patrimonio è anche un bene condiviso: la sua bellezza può essere toccata con mano grazie agli eventi all’aria aperta dell’Oasi Ca’ Granda che coinvolgono ogni anno migliaia di persone, rendendole partecipi di una storia di generosità che continua ancora oggi.
Per il prossimo futuro la natura entrerà addirittura in città, con un importante progetto che sarà inaugurato nella primavera del 2024: l’Oasi Ca’ Granda Milano, una vera e propria oasi con animali e piante a 5 km da piazza del Duomo. Una vasta area ricca di biodiversità che porterà nuovo benessere per tutti i cittadini, garantendo importanti servizi ecosistemici e promuovendo il contatto con la natura e uno stile di vita sano.
Tante iniziative in cui attività agricola, tutela dell’ambiente e promozione sociale sono perfettamente bilanciate, portando esternalità positive in tutti questi tre ambiti. Una gestione responsabile di un patrimonio pubblico che dimostra ancora una volta come la cura della terra vada di pari passo con il benessere della comunità.
Da sx, Simone Molteni, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi, Francesco Paolo Tronca
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi