• Alla ricerca di biodiversità sui terreni della Ca’ Granda

La Rete Ecologica Ca’ Granda ha portato in un vasto territorio che va dal Ticino all’Adda, nuovi habitat naturali (aree umide, siepi e prati). Oggi, dopo lunghi mesi di lavori, si possono vedere i risultati di questo grande progetto realizzato da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda insieme a tanti partner.

Il Canale Lisone a Opera con le nuove anse e le frog pools – Foto di Chiara Pisoni

Nel 2023 è arrivato il momento di raccogliere i frutti di questo lavoro e vedere i risultati dei vari interventi a sostegno dell’ambiente.

 

 

Fondazione Lombardia per l’Ambiente ha infatti svolto i monitoraggi faunistici in tutti gli ambienti che sono stati rinaturalizzati o addirittura creati ex novo allo scopo di renderli ospitali per la biodiversità e migliorare i servizi ecosistemici che la natura fornisce all’uomo.

Si tratta di una attività molto attesa da tutti coloro che sono stati impegnati nel realizzare il progetto perché prova che si è intrapresa la strada giusta: certo, la vegetazione crescerà con gli anni, gli animali saranno man mano più numerosi, gli habitat si arricchiranno nel tempo, ma già oggi possiamo verificare che l’intervento di creare nuova natura a sud di Milano sta funzionando.

Libellula nel Parco Regionale dell’Adda Sud – Foto di Marco Polonioli

Perché andare “a caccia” di biodiversità?

Gli animali sono indicatori della qualità dell’ambiente: meno specie ci sono (e più generaliste sono), più l’ambiente è degradato; più specie ci sono, più l’ambiente è di buona qualità e in grado di ospitare anche specie ecologicamente esigenti.

Osservare quante e quali specie abbiano iniziato a frequentare gli habitat riqualificati della Rete Ecologica Ca’ Granda fa quindi capire il successo di quanto fatto.

Gaia, naturalista, presso il Lago di Basiglio – Foto di Sandra Perilli

Il monitoraggio faunistico sul campo, il lavoro dei naturalisti

Gaia, Luca, Fabio e Milo sono naturalisti e conoscono a fondo il territorio tra il Ticino e l’Adda e le tantissime specie che ospita.

Armati di binocoli, retini, taccuini e macchine fotografiche lo hanno esplorato più volte per registrare quale fosse la fauna presente prima degli interventi, durante i lavori e dopo il completamento.

Sveglia all’alba, pronti a sopportare il freddo e il caldo, con grande curiosità e pazienza, i naturalisti hanno trascorso giornate intere sul campo per osservare e registrare tutte le specie incontrate, da quelle più comuni a quelle più rare e protette, contando ogni singolo individuo.

Luca, naturalista, in campo nei poderi della Ca’ Granda – Foto di Sandra Perilli

L’osservazione degli studiosi si è concentrata su uccelli, anfibi, farfalle e libellule. Tutti i dati che sono stati raccolti sono preziosissimi per valutare l’efficacia dei tanti interventi di miglioramento ambientale messi in campo con il progetto REC.

Alcuni risultati del monitoraggio

I primi risultati dei monitoraggi ci dicono, ad esempio, che rane verdi e raganelle hanno già utilizzato le frog pull realizzate lungo il canale Lisone per riprodursi e che il Lambro Meridionale è diventato un luogo di corteggiamento per il Cavaliere d’Italia.

Anche l’allagamento precoce delle risaie e il mantenimento della vegetazione erbacea nei pressi di rogge e canali irrigui hanno attirato numerose specie di libellule e farfalle, tra cui il Cardinale alifasciate e la Licena della paludi, tutt’altro che banali in contesti territoriali come quelli interessati dal progetto Rete Ecologica Ca’ Granda.

Il resto è affidato alla responsabilità di tutti noi: avere cura di questi ambienti per consegnarli, migliorati, alle future generazioni promuovendo altre iniziative di successo per la natura.

Rete ecologica ca' granda biodiversità

Scopri di più sulla Rete Ecologica Ca’ Granda.

Rete Ecologica Ca’ Granda è un progetto che Fondazione Patrimonio Ca’ Granda realizza insieme a Parco Lombardo della Valle del TicinoFondazione Lombardia per l’AmbienteDAStU – Politecnico di MilanoParco Agricolo Sud MilanoConsorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Agenzia Interregionale fiume PoParco Regionale dell’Adda Sud e Consorzio di Bonifica Bassa Muzza Lodigiana.

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